Fast to fail: ovvero perché le startup falliscono

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Fast to fail è la rubrica dedicata ai fallimenti delle startup, perché dai fallimenti possiamo trarre i maggiori insegnamenti.
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Perché le startup falliscono? Dopo tutto, il pensiero comune è che una volta raggiunti i grandi investitori è fatta! E invece no!

Circa il 95% delle startup falliscono entro i primi 4 anni, hai letto bene! Ben 9 startup su 10 falliscono, chi prima chi dopo durante il proprio percorso aziendale.

Secondo un report stilato da CB Insights ha definito le 12 principali ragioni attribuibili al fallimento, dopo uno studio di 111 startup fallite, spiegando come potendo apprendere gli errori commessi dagli altri imprenditori, si possano evitarli.

Poiché da noi è estremamente forte la retorica sulle startup di successo di cui l’80% è storytelling e il 20% verità, ho deciso di inaugurare una rubrica dedicata ai fallimenti delle startup.

“Sbagliando s’impara” diceva il vecchio adagio ed io sono perfettamente d’accordo con questo, ma sarebbe un’azione insensata non apprendere dagli errori altrui, specie quando in ballo c’è il futuro.

Solitamente nel mondo startup si dice che bisogna essere “fast to fail” ovvero che bisogna essere veloci a fallire, in italiano rende male poiché il vero significato è che bisogna testare continuamente fino a trovare la chiave del successo.

Proprio per quanto detto sopra la rubrica si chiamerà Fast To Fail e comprenderà una brevissima analisi dei motivi che hanno condotto una startup al fallimento in modo da poter imparare dagli errori degli altri.

Ti stai chiedendo quali siano le 12 ragioni del perché le startup falliscono? Ok, eccole qui

Le 12 ragioni del perché le startup falliscono

Assenza di Mercato

Una delle principali cause del fallimento di una startup può essere rappresentata dall’assenza di mercato per il prodotto o servizio innovativo che l’impresa intende immettere sul mercato. Questo si verifica quando, pur avendo l’idea o prodotto più innovativo, se non soddisfa nessun bisogno del segmento di mercato, è destinata a fallire. Più semplicemente, possiamo affermare che senza mercato non esiste business.

Fondi Esauriti

Sappiamo tutti che la prima fase del ciclo di vita di una startup richiede grandi quantità di fondi per poter sviluppare il proprio business in modo adeguato.

Trovarsi improvvisamente senza fondi potrebbe costituire non solo un grande intoppo per la crescita, ma anche la ragione del suo fallimento.

Ma in Italia? Ecco in Italia dobbiamo fare startup in modo differente in quanto non ci sono i grossi capitali investiti come all’estero, per cui il percorso da fare cambia leggermente e figure professionali in grado di pensare fuori dagli schemi sono vitali per l’azienda.

Team Inadeguato

Il team di una startup deve essere composto da elementi eterogenei desiderosi di lavorare in una realtà come quella di una startup (grosse sfide, impegno elevatissimo, clima di incertezza ecc ecc), esperti nei loro diversi campi. Al contrario, un team dalle competenze fortemente verticali, potrebbe non saper ben gestire tutti gli aspetti aziendali e portare la startup al fallimento.

Imprese Rivali ovvero la concorrenza

Lo studio condotto da CB Insights ci dice che tra i motivi principali del fallimento di una startup vi è l’incapacità a saper fronteggiare la concorrenza delle imprese rivali.

Questo è spesso uno dei motivi che spinge gli startupper ad inventare qualcosa di totalmente nuovo, salvo poi far fare una ricerca ad un esterno e scoprire che esistono decine di competitor diretti e…l’impresa si arena.

Per evitare tutto questo, ci sono due cose da fare:

  • Un’adeguata analisi dei competitor, o di un’analisi SWOT, la quale  potrebbe aiutare ad individuare i punti critici di ogni concorrente
  • Mettersi l’anima in pace ed anzi gioire che ci sia la concorrenza perché in mancanza di essa la domanda da porsi è un’altra: “c’è business in questo mercato?”

Prezzo Errato e Costi Eccessivi

Stabilire un pricing è un’arte, specie per tutti quei prodotti e servizi che mirano ad una certa fetta di mercato per poter rimanere a galla. Per farlo è fondamentale valutare bene i costi e stabilire il giusto prezzo in modo tale che permetta il giusto guadagno. Se il dubbio ti attanaglia, potresti adottare una tecnica adottata di frequente per incrementare i guadagni che consiste nello scegliere un prezzo ragionevole e moltiplicare per tre.

Ma cosa vuol dire prezzo ragionevole? Sicuramente un prezzo è ragionevole quando include nei costi tutti gli aspetti riguardanti la startup e non solo i costi di produzione.

Quindi, per evitare che un aumento inaspettato di qualsiasi di questi costi portino la startup all’esaurimento prematuro dei fondi e al conseguente fallimento, applica un markup degno.

Il Prodotto non Soddisfa le Richieste del Mercato

Sempre secondo il rapporto di CB Insight è stimato che circa il 13% delle startup fallisce a causa della pessima qualità del prodotto o servizio immesso sul mercato. Se non c’è un prodotto degno di nota non ti salverà nessuna strategia di marketing in quanto il marketing avvalora un prodotto e permette di venderlo ma se non c’è il prodotto parliamo di truffa. Per cui è molto importante determinare il giusto Minimum Viable Product.

Business Model Errato o Inesistente

E’ necessario adottare un corretto business model, accompagnato da una strategia che permetta di avere più canali per la capitalizzazione affinché sia possibile avere una scalabilità migliore. Al contrario, un singolo canale potrebbe portare alla dipendenza e ad un molto probabile fallimento.

Errate Strategie di Marketing

Uno dei fattori principali del successo di una startup è il saper conoscere il proprio pubblico target ed individuare i canali sui quali poterlo intercettare. All’inizio una startup non ha una storia da raccontare, per cui l’unica via d’uscita è il reparto marketing a cui spetterà l’onere di andare a validare il target e ideare la giusta strategia per spingere il prodotto offerto. MA il marketing non fa miracoli! Una startup nasce proprio grazie alla focalizzazione sul proprio pubblico target, ma se non si ha idea di quale sia il pubblico target allora quasi sicuramente andremo a realizzare qualcosa di non voluto o una strategia di marketing errata.

Incapacità nel Mantenere i Clienti

Una startup è un’azienda molto giovane, anche se il termine è divenuto di moda solo recentemente ed esattamente come ogni impresa che si rispetti ha bisogno di clienti. Eppure da oltre oceano ci arrivano storie di startup in perdita per anni e poi il boom del successo e i fatturati esplosivi. Ebbene, in Italia non è così, i clienti li devi avere da subito o comunque molto presto, anche perché mediamente le dotazioni finanziarie nostrane non sono paragonabili a quelle oltreoceano o semplicemente oltre frontiera.
Dai clienti è possibile ricevere preziosi feedback, grazie alla somministrazione degli smoke test, tramite i quali poter adattare la strategia in corso. Sottovalutare l’importanza dei clienti e dei loro feedback, potrebbe creare sia false aspettative che ammanchi di fatturato e portare quindi al fallimento della neonata impresa.

Lancio del Prodotto o Servizio nel Momento Sbagliato

Questo è un errore comune nei tecnici e, l’ho fatto anche io con il mio progetto di startup lanciato troppo presto ed infatti è naufragato dopo qualche mese, mentre qualche anno dopo (!) sono usciti sul mercato prodotti analoghi.

Questo si verifica quando il target a cui si rivolge il nostro prodotto o servizio non è ancora pronto o riceverlo o è ancora troppo difficile far usare la tecnologia/il prodotto.

Perdita del Focus

La vita di tutti i giorni spesso ha il sopravvento sulle nostre scelte lavorative e questo succede anche nelle startup in cui una distrazione, problemi personali, altri progetti e nuove priorità possono portare alla perdita del focus sul valore da fornire al cliente e, di conseguenza al progetto.

Solitamente questo succede quando non si decidono fin da subito le priorità, gli obiettivi e le scadenze con una visione realistica.

Mancanza di Coinvolgimento

La startup è come una relazione amorosa, dopo un po’ è possibile che si perda la passione verso il progetto inizialmente ritenuto innovativo. Senza la passione verso il progetto ad un certo punto ci saranno difficoltà che appariranno insormontabili ed il progetto naufragherà.

Problemi Legali

Se andiamo ad analizzare molti progetti dirompenti di startup nate negli ultimi 15 anni possiamo notare che spesso si sono mosse con largo anticipo rispetto all’ambito legale, creando quindi un precedente (ad esempio facebook, uber, i vari servizi di consegna a domicilio ecc ecc). Tuttavia una startup potrebbe incorrere in problemi legali nonostante l’innovatività del progetto, anzi qui direi che più è innovativo maggiore deve essere l’attenzione dedicata ai cavilli legali.

Inoltre visto che siamo in Italia, bisogna stare attentissimi anche alla burocrazia la quale potrebbe porre fine alla vita della startup prematuramente.

Mancanza di una Rete di Contatti

Indipendentemente dalla tipologia di progetto, avere una rete di contatti è una cosa buona e giusta e spesso non averla potrebbe significare la fine prematura della startup. Il consiglio è quindi quello di coinvolgere nel progetto quanta più gente possibile e parlarne in giro senza temere che qualcuno possa rubarci l’idea (conosci la storia del brevetto del telefono? Leggila qui) e, se nasce, è perché evidentemente nell’aria si respirava già qualcosa di simile. Infatti per le startup è importantissima l’execution più dell’idea.

Burnout

Tra i problemi questo forse è il peggiore in quanto impatta a livello strettamente umano e per riprendersi c’è bisogno di un notevole sforzo. Chiaramente se la compagine presenta dei problemi di coesione o altro il problema potrebbe presentarsi, per evitarlo è meglio avere un team solido e diversificato con responsabilità differenti e distribuite tra i vari membri.

Mancanza di Cambiamento di Rotta e Pivot Andato Male

La capacità di evolversi e adattarsi rapidamente è una delle caratteristiche di una startup la quale lavora sui suoi pivot fino a raggiungere quello che incrocia alla perfezione le esigenze del proprio pubblico target. L’ostinazione spesso è una delle maggiori cause che portano al fallimento le startup.

E tu, stai lavorando o hai lavorato ad una startup? Scrivilo nei commenti o scrivi la tua esperienza sia di successo che di fallimento.

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Giovanni D'Addabbo growth hacker e imprenditore seriale

Giovanni è un imprenditore focalizzato sul growth hacking. Fondatore della Rhubbit srl.

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