Perché Artifact è fallito?

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Artifact ha chiuso recentemente i battenti, i fondatori di Instagram non sono riusciti a creare TikTok per le notizie. In questo articolo vediamo il perché è successo tutto questo.
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Cos’era Artifact

  • Inizialmente si diceva che Artifact fosse il “TikTok delle notizie”.
  • Era un’app che offriva una combinazione di lettura, cura e scoperta di notizie, sfruttando l’intelligenza artificiale.
  • È stato creato da Kevin Systrom e Mike Krieger, co-fondatori di Instagram.
  • È stata la loro prima impresa pubblica da quando hanno lasciato Meta nel 2018, alla quale hanno venduto Instagram per 1 miliardo di dollari nel 2012.
  • È stato autofinanziato da Kevin e Mike. Un team di 8 persone stava lavorando al progetto.

Storia

l’app ha subito molti cambiamenti nel corso della sua breve vita.

  • Artifact è stato lanciato nel febbraio 2023: 100.00 utenti hanno scaricato l’app quel mese.
  • Le prime funzionalità lanciate erano tutte incentrate sul consumo di notizie, come la possibilità di fare commenti, seguire gli scrittori e riassumere le notizie utilizzando l’intelligenza artificiale.
  • Ma col tempo, hanno iniziato a diluire la loro attenzione.
  • In primo luogo, hanno lanciato la possibilità di pubblicare link (non più solo notizie), in modo simile a Pinterest. 
  • Poi hanno lanciato la possibilità di pubblicare contenuti testuali , ora più simili a Twitter/X.
  • Nel mese di ottobre hanno lanciato la possibilità di condividere i luoghi , trasformando Artifact in un motore di raccomandazione.
  • I download e l’utilizzo delle app hanno iniziato a diminuire nel corso dei mesi. Nell’ottobre 2023 avevano solo 12.000 nuove installazioni.
  • Il 12 gennaio, Kevin Systrom ha annunciato la chiusura.

Perché Artifact è fallito 

In un articolo post-mortem , Kevin ha identificato la dimensione del mercato come il motivo per cui avevano smesso di lavorare al progetto.

“Abbiamo creato qualcosa che piace a un gruppo ristretto di utenti, ma siamo giunti alla conclusione che l’opportunità di mercato non è abbastanza grande da giustificare un investimento continuo in questo modo.”

Dato che varie startup nel settore sono unicorni , è difficile considerare questo come l’unico motivo del fallimento di Artifact. Ecco 5 cose che penso siano state ugualmente (o più) importanti:

  1. Mancanza di domanda: secondo il fornitore di app intelligence Appfigures , Artifact ha avuto 444.000 download da febbraio 2023. La maggior parte di essi è avvenuta durante il lancio. Successivamente, i download mensili sono diminuiti bruscamente. Dall’esterno, l’app sembrava avere successo, con notizie che ricevevano molte letture e commenti. Probabilmente c’era un gruppo ristretto di utenti, ma non molto numeroso.
  1. Lotta per espandersi: non sono riusciti a catturare un pubblico più mainstream e ad ottenere un seguito internazionale. Gli Stati Uniti hanno rappresentato il 44% dei download, ma nessun altro paese ha avuto una quota superiore al 4%. (alzi la mano chi, in Italia sapeva dell’esistenza di Artifact)
  2. Concorrenza: lo spazio delle notizie è super competitivo. SmartNews è uno dei leader (con una valutazione di 2 miliardi di dollari): durante la vita di Artifact, ha ottenuto 2 milioni di download (5 volte quello che ha fatto Artifact). Ci sono anche Google News e Apple News, per non parlare delle centinaia di organi di informazione già noti.
  3. Mancanza di concentrazione: sembra che Artifact abbia diluito la sua attenzione nel fornire una migliore esperienza di lettura delle notizie utilizzando l’intelligenza artificiale lanciando funzionalità volte a rubare utenti a player più grandi come Twitter e Pinterest. Non era chiaro cosa volessero essere.
  4. Finanziamento: poiché la startup era autofinanziata, è probabile che Kevin e Mike abbiano preferito smettere di perdere i propri fondi e abbiano al contempo deciso di non raccogliere finanziamenti esterni.

Lezioni 

  1. È difficile creare un’app B2C, in particolare in spazi competitivi come le notizie. Gli utenti si aspettano molto, poiché esistono già prodotti incredibili.
  2. È importante bilanciare lo scopo originale della tua attività con la necessità di evolversi. È necessario adattarsi senza perdere le proposte di valore fondamentali.
  3. “Prendere la decisione difficile prima è meglio per tutti i soggetti coinvolti”, afferma Mike nell’autopsia. Invece di raccogliere fondi per continuare a provare a far crescere Artifact (cosa che avrebbero potuto facilmente fare visto il loro background), hanno deciso di porre fine al progetto nella fase iniziale: a volte è meglio.
  4. L’intelligenza artificiale in questo momento vive una bolla, qualsiasi cosa ha l’ia all’interno, ma siamo sicuri che sia l’ia su tutto la via giusta da percorrere? Secondo me assolutamente no! Un esempio molto estremo: un software per commercialisti che deve sommare e sottrarre numeri non potrà mai avere giovamento dall’inserimento dell’intelligenza artificiale nella sua funzione di “calcolatore”, in quanto questo causerebbe una quasi impossibilità nello scovare i bug ed una totale mancanza di efficienza.

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Giovanni D'Addabbo growth hacker e imprenditore seriale

Giovanni è un imprenditore focalizzato sul growth hacking. Fondatore della Rhubbit srl.

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